Tra Fiandre e Italia: Rubens 1600-1608 by Raffaella Morselli

Tra Fiandre e Italia: Rubens 1600-1608 by Raffaella Morselli

autore:Raffaella Morselli [Morselli, Raffaella]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Viella Libreria Editrice
pubblicato: 2020-04-02T10:28:40+00:00


16. Ottavio Leoni, Ritratto di Ferdinando Gonzaga, disegno su carta, Kupferstichkabinet – Staatliche Museen, Berlin, inv. n. KdZ 17104.

1605

L’abilità pittorica di Pietro Paolo Rubens ebbe una rapida diffusione durante il periodo al servizio del duca di Mantova. In questo anno l’artista fu richiesto dall’imperatore Rodolfo II per l’esecuzione di copie da due dipinti di Correggio di proprietà Gonzaga. Non si conosce alcun dettaglio di queste versioni rubensiane, nemmeno gli originali da cui furono tratte, anche se è verosimile l’ipotesi di Michael Jaffé secondo cui debbano riferirsi all’Allegoria dei Vizi e all’Allegoria delle Virtù di Correggio, tele commissionate intorno al 1531 da Isabella d’Este. L’intenso carteggio tra la corte cesarea e il segretario di Stato mantovano Chieppio inizia il 21 aprile, data in cui viene comunicata la committenza da parte di Rodolfo II, e termina il 24 ottobre, quando viene annunciato l’arrivo dei due dipinti a Praga. Incompiuto rimase il progetto per la pala raffigurante il Martirio di S. Orsola per il convento delle suore orsoline, fondato da Margherita Gonzaga nel 1603 su progetto architettonico di Antonio Maria Viani: Rubens dipinse soltanto il bozzetto in tela sotto il quale insiste l’abbozzo del ritratto della principessa committente (Mantova, Museo del palazzo Ducale. Vlieghe 1973, CRLB, part VIII, v. II, pp. 171-172, n. 158, f. 134; Jaffè 1989, p. 156, n. 46). A Mantova Rubens potè approfondire lo studio di Tiziano: in questo periodo eseguì la copia del Ritratto di Isabella d’Este (Vienna, Kunsthistorisches Museum), che rimase di sua proprietà fino alla morte poiché compare nell’inventario dei suoi beni relativi alla casa di Anversa (Jaffè 1989, p. 156, n. 44; J. Wood 2010, in CRLB XXVI-2.II, v. I, pp. 246-249, n. 134, v. II, f, 111; S, Lapenta in La Celeste Galleria, v. II, p. 178, n. 13). Nuovi documenti, emersi dallo spoglio delle Minute dell’Archivio Gonzaga, fanno ipotizzare un breve soggiorno di Rubens a Genova, presumibilmente poco prima di tornare per la seconda volta a Roma, vale a dire tra ottobre e novembre (Paolini 2019 (I)). In ogni caso, in questo periodo ebbe frequenti rapporti con la città ligure: grazie a Marcello Pallavicini, fratello del banchiere Niccolò, ottenne la committenza per la pala dell’altare della chiesa dei Gesuiti, raffigurante la Circoncisione (Genova, chiesa di Sant’Ambrogio). È verosimile ipotizzare che nove metri quadri di pala avessero avuto bisogno della presenza del pittore a Genova per i ritocchi finali una volta posta sull’altare. In tal caso, il secondo soggiorno ligure del pittore dovrebbe cadere tra agosto e ottobre 1605, come fa supporre la lettera di Annibale Iberti da Nizza del 29 novembre di quell’anno (Jaffé 1989, p. 157, n. 54; Devisscher-Vlieghe 2014, in CRLB V, vol. I, pp. 105-106, n. 21a, f. 63). Nel frattempo, Filippo, dopo aver rifiutato di succedere al proprio mentore, Justus Lipsius, nella cattedra di filosofia dell’Università di Lovanio e aver declinato anche quella presso l’Università di Bologna, chiese e ottenne una serie di raccomandazioni per diventare bibliotecario del cardinale Ascanio Colonna a Roma, incarico che gli venne affidato verosimilmente tra luglio e agosto.



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